A spasso per la Patagonia…

Diario di Viaggio scritto da Michele Gritti

Giorno 1

Trekking El Chalten – Verso il Cerro Torre arrivando al Lago Torre e il campamento D’Agostino. Km 18 (A+R). Livello Trekking Facile.

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Giornata spettacolare partita con una mattina di nubi e piogge miste a neve, ma nel pomeriggio uno squarcio nel cielo ha aperto tutto quello che poteva aprire..Patagonia (2)

Fitz Roy e Cerro Torre!

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Due tra le montagne più difficili a livello alpinistico al mondo si mostrano in tutta la loro bellezza naturale e selvaggia. Il clima è mite fino a quando rimane il sole al che diventa punzecchiante. Una buona birra fresca e una doccia calda mettono in quiete le nostre anime.Patagonia (8)Patagonia (9)

 

 

Ghiacciaio

Giorno 2

Sentiero FITZ ROY – 20 k a/r 700 m d+ ; livello medio/facile
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Partiti di buona ora dopo una bella colazione abbondante all’ostello. Attacchiamo subito il sentiero che porta alla base del celeberimmo Fitz Roy (una delle montagne alpinistiche piu bramate e famigerate al mondo).
Il sentiero si presenta  non impegnativo e ben curato, ci addentrami nel bosco che ha la particolarità di essere completamente differente da tutte le foreste viste fin ad ora.
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Sembra di stare sui set del Signore degli Anelli con piante centenarie a perdita d’occhio.
A 3km dalla partenza arriviamo al bellissimo MIRADOR, una stupenda apertura sulla conca, culla del monolite. (foto)
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La nostra camminata continua fluida passando per il campamento Poincemont da dove poi parte l’ascesa (400 m d+) verso LAGUNA DE LOS TRES nostro punto di arrivo.
Sono sorpreso dal grande numero di persone presenti sul tracciato con guide o senza  e di tutte le eta’ che son state attratte grazie a un clima favorevole (per favorevole si intende con raffiche di vento che permettono di poter camminare) verso la grande cima.
Tempo di gustarsi i colori del lago che è quasi completamente ricoperto dal ghiaccio che veniamo informati della possibilità di vedere un second lago (Laguna Sucia) a pocohi minuti dal colle appena superato.
bdr
La discesa e’ rapida e piuttosto divertente con una piccola deviazione verso il lago (LAGUNA CAPRI) che poi ci fa ricongiungere sul sentiero principale. La solita birra del giorno ci accompagna dolcemente sotto la doccia per rilassarci e successivamente rifocillarci verso la prossima meta di domani.

Giorno 3

Mattina: Chorrillo del Salto + variante, 13km; 400 d+/-

bdr

Doveva essere una giornata di riposo dopo le fatiche dei primi giorni, un qualcosa di tranquillo si diceva.

Alla fine si è rivelata una giornata piena di adrenalina e panorami mozzafiato.

bty

La tappa della mattina una facilissima camminata in piano verso Chorrillo del Salto da cui si erge una suggestiva cascata dove le acque nascono alle pendici del FitzRoy (nota culturale:  il nome viene dato nel 1877 in onore all’esploratore Robert FitzRoy). La tranquillità del posto fa nascere nel gruppo il desiderio quotidiano di esplorare di scoprire cose nuove e in men che non si dica partiamo ad attaccare un sentiero, non del tutto tracciato, che ipoteticamente ci dovrebbe portare al Mirador del FitzRoy già ieri visitato.

Free hiking, Free climbing. Tutto quello che viene chiamato Free da un senso di libertà pazzesco ma allo stesso tempo crea un stato di disagio e angoscia nell’incertezza della via seguita.

dav

Sopratutto se la via porta a punti a strapiombo non tecnici ma non da sottovalutare ed incredibilmente affascinanti (e qui vi garantisco che l’adrenalina era a 1000) ad ogni passo ad ogni metro verso l’alto ci avviciniamo sempre di più alla vista imponente del FitzRoy però da angolature che sono convinto non in molti hanno avuto l’opportunità di vivere.

bty

Galvanizzati dalla riuscita della spedizione italo-argentino-canadese, quasi fosse una barzelletta,  ci ricongiungiamo al comodo sentiero che ci porta da prima al LAGUNA CAPRI per le ultime foto di rito e poi verso casa dove tutti insieme pranziamo con la speranza di rivivere momenti adrenalinici come questi.

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bdr

Pomeriggio in solitaria amante della corsa sopratutto se in montagna mi organizzo per salire su due facili pendii ( mirador Los Conderes e mirador Las Águilas) per ammirare un ultima volta le bellezze e vivere a modo mio questo magico posto dato che all’indomani dovremo partire alla volta di El Calafate..

bdr

PS. El Chalten in lingua tehuelche significa MONTAGNA CHE FUMA per le costanti nuvole che ricoprono le cime. Direi che possiamo ritenerci molto fortunati per i 3 giorni stupendi passati qui.

Giorno 4

Quarto giorno – Transfer to El Calafate.

Oggi giorno di trasferimento da El Chalten a El Calafate dove con gli altri ragazzi dovremo organizzare la logistica del giorno dopo per il tour al Perrito Moreno e il viaggio succesivo verso il Chile.

La partenza alle 13 e il bus ci permette di fare un ultima scappata a vedere il circondario di El Chantel, così attacco un sentiero dalla parte opposta della valle, una traccia corta che permette di levarmi di 300 metri più o meno sopra il paese.

La giornata è stupenda la migliore fino a questo momento, soffia un forte vento da nord che ha spazzato completamente il cielo dalle nuvole.

dav

Mentre mi accingo a salire nel bosco sento un suono tra gli alberi (un tac tac tac ricorrente ogni 10 secondi) man mano che mi avvicino il suono è sempre più forte e mi rendo conto che può trattarsi solo di un animale che ho visto solo in televisione nei documentari. L’eccitazione sale sempre più man mano avanzo e ad un certo punto ECCOLO, è lui, (un Pajaro Loco come lo chiamano qui) un picchio bellissimo con bellissimo becco Rosso e una cresta lunga.

bdr

La sua tattica per mangiare è picchiare una decina di colpi nel.legno degli alberi per far uscire gli insetti e vermi spaventati e papparseli in un sol boccone, animale affascinate.

Saluto il nuovo amico al quale non  importa nulla che io sia a meno di una decina di metri e ricomincio a salire arrivando in cima al promontorio dove si erge una delle viste più belle di tutti i giorni passati qui.

dav

E’ davvero triste lasciare un posto così affascinante e pieno di luoghi da scoprire ma il nostro tour continua. Direzione El Calafate

SEE YOU EL CHALTEN, SER YOU CERRO TORRE Y FITZ ROY and SEE YOU PAJARO LOCO.

dav

Gracias de todo

Giorno 5

GLACIAR PERRITO MORENO E MUSEO GLACIARIUM..

El Calafate si presenta come una ridente cittadina della Patagonia, ristoranti e negozi di souvenir ne fanno da padrona e ovviamente il turismo ordinario è di casa, ben lontano da quello escursionistico e molto più elettrizzante di El Chalten.
In mattinata abbiamo in programma la visita guidata (non ci sono altre alternative) al Glaciar Perito MORENO… un ghiacciaio dall’effetto WOOOOWWW, unico nel suo genere, infatti in controtendenza con tutte gli altri ghiacciai del mondo questo negli ultimi anni è ora stabile con un avanzamento diario di 2 metri (pensate che in Europa l avanzamento annuo è di più o meno 4 metri).
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un muro bianchissimo di 70 metri che sembra caderti addosso e in effetti lo fa perché la spinta dall’alto della massa nevosa provaca continui squarci nella lingua di ghiaccio (il suono che crea è impressionante come se fosse un tuono a cielo terso) e quest’ultima sul versante del lago si lascia cadere come un soldato in prima linea nelle acque fredde di un colore AZZURRO azzarderei quasi TIFFANY caratteristico della zona glaciale della Patagonia.
bdr
L’effetto WOOOWWW rimane pressoché invariato per ore e a stento riesco a staccarmi dalla vista di quella imponente massa di ghiaccio ( veramente ipnotico) dovuto anche al paesaggio circostante diverso da ciò che siamo abituati a vedere intorno a un ghiacciaio dove il verde e la vegetazione ne fa da padrona ( siamo a 400 mls), ma purtroppo dobbiamo fare rientro a El Calafate.

 

Nel pomeriggio solita corsa per smuovere corpo e anima verso il museo Glaciarium leggermente fuori el calafate dove capisco dalla pratica della mattina al perito la teoria di come si strutturano tutti i ghiacciai del mondo (meravigliandomi di quante tipologie di neve esistano).
La sera i preparativi per il parco del Paine sono piuttosto frenetici, tutto è pronto per questo 5 giorni lontani da comodità e tecnologia dove saremo immersi completamente nella natura.
bty
Un ultimo sguardo alle foto scattate oggi e pare subito evidente che pur bella che sia una macchina fotografica non può nemmeno lontanamente ricreare le emozioni che solo l’unione degli occhi e il cuore possono dare.

Giorno 6

Transfert to Torres de PAINE CHILE

Giorno di trasferimenti.
2 pullman 1 catamarano 1 frontiera 2 stati , 13 ore di viaggio per più di 600 km su strade con asfaltato e sterrato immersi nei paesaggi Patagonici, insomma, il viaggio della vita o della speranza.
bmd
Impazienti di arrivare ognuno ammazza il tempo come meglio può… e poi… eccole… da lontano si elevano imperiose, le TORRES..
Entrati nel parco nazionale chileno patrimonio dell Unesco ( nota culturale: il nome PAINE significa Blu nella lingua locale, che sta ad indicare le torri che…) scendiamo  a Podeto dove una barca chiamata catamarano ci porta finalmente a destinazione.
REFUGIO GRANDE PAINE, dove da qui partirà il nostro tour, precisamente il Trail CHE permette di visitare buona parte del parco.
bdr
La giornata è bellissima ma molto ventosa e questo ci rende le cose difficili quando dobbiamo montare la tenda, ma i colori intorno a noi ci fanno perdere il senso della fatica e sopratutto del freddo ( caratteristica del PAINE, VENTO=FREDDO) e per la prima volta siamo noi a doverci occupare del cibo.
bty
Gli italiani sono  migliori in cucino dicono, ma non in questo caso, a malapena superiamo la sufficienza ma non importa perché come disse un caro amico “siamo nel cuore della Patagonia con la Patagonia nel cuore” e questo ci basta.

Giorno 7

Trail Refugio Grande Paine – Refugio Grey e ritorno. 22 km 600 d+

 

bdr

Oggi è tempo di scrivere la prima stanghetta della w sul percorso del Paine..
C’è molto vento e diciamo che la notte non è stata una delle più rilassanti di questo viaggio ma carichi di entusiasmo ci copriamo per bene e dopo una buona colazione, ovviamente preparata da noi, partiamo per il Grey.
Il vento freddo ci mette a disagio sulla tipologia giusta di abbigliamento da indossare, della serie vestiamoci a cipolla e poi vediamo.
bdr
Aspettando il nostro amico sole che fa il timido e si nasconde dietro le montagne proseguiamo belli vispi passando per Lago de Los patos fino ad arrivare al promontorio più alto del percorso di oggi che ci permette di ammirare da lontano il ghiacciaio Grey (nostra meta dopo il rifugio).
bty
Arrivati al rifugio proseguiamo verso Mirador Glaciar Grey che splendente a poca distanza si inerpica per chilometri e chilometri.
bty
La giornata è spettacolare, i colori accesi e i profumi forti dei fiori alimentano l’emozione di vivere questo posto..
dav
Nota umanitaria: di ritorno a casa (tenda) Maurizio si offre di aiutare una signora italiana che aveva un problema al ginocchio. La signora per festeggiare i suoi 70 anni ha deciso di visitare tutta la Patagonia, massimo rispetto sia per lei che per il nostro compañero Mauro, esistono ancora i signori a sto Mondo.

Giorno 8

Trail Refugio Grande Paine – Valle del Frances – Refugio Las Torres.
36 km 900 d+
dav
Queste erano le nostre facce (foto sopra) subito dopo aver lasciato quel magnifico angolo di paradiso al Rifugio Paine Grande, ma da lì a poco (circa 100 m) tutto il nostro entusiasmo, la nostra fiamma viene spenta clamorosamente da una secchiellata di acqua freddissimo.
Questi i fatti: nel parco del Paine negli ultimi anni si è avuto un incremento impressionante di visite che ha portato ad una ovvia regolamentazione in termini di ingressi e permessi.
Il controllo viene cura da parte di un ente statale Conaf che ha creato dei veri e propri punti doganali dove chi avesse preso senza il permesso o la prenotazione nei rifugi veniva caldamente ed inderogabilmente fermato.
dav
Ovviamente noi adventure Group avevamo pensato alla spedizione come una vera e propria avventura e accampare si nelle strutture ma scelte al momento non preventivate prima di partire e quindi veniamo rimbalzati perché in possesso non avevamo nulla.
Quindi abbiamo dovuto riadattare tutto in funzione alle regole del parco (prenotazioni camping, prenotazione colazione o cena, insomma,  prenotare).
bdr
Ritorniamo al rifugio Paine Grande e chiediamo se ci possono aiutare, e anche se con qualche difficoltà logistica riusciamo ad avere posto per due tende peccato che l’unico camping disponibile sia alla fine del nostro percorso.
dav
Carichi come muli partiamo in direzione del campamento che dista 25 km dal Paine. Tristi per non poter visitare bene le varie valli che in teoria dovevamo fare ma purtroppo il tempo è tiranno e ci concediamo solo di vedere una parte della Valle del Francés per poi proseguire ed arrivare verso le 22 (lo stop al Paine ci è costato quasi 3 ore) a Campamento Las torres.
dav
Increduli Di ciò che avvenuto oggi ci concediamo con una pasta fai da te e 4 risate che smorzano il rammarico della nostra poca organizzazione.
TAKE MESSAGE HOME: parque del pagine = prenotare tutto.

Giorno 9

W Trail Refugio Las Torres – Refugio Chileno – Mirador base Las Torres e ritorno. 21 km 1100 d+
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Non esiste cosa megliore di un ottima colazione a base di “TUTTO” per rigenerarsi ed iniziare bene una giornata dopo le fatiche di ieri.
Oggi giornata FREE per i due compañeros (Michele e Maurizio) che rimarranno nel parco altri due giorni.
Giorno 9 (4)

Per quanto riguarda me e Juanpeligro il compañero argentino  oggi è l’ultimo giorno e notte nel parco perché all’indomani dovremo fare ritorno a Puerto Natales e successivamente a El calafate per poi volare a Buenos Aires (la logistica dei trasporti in queste terre remote è molto disorganizzata, quindi consiglio di controllare con estrema cautela tutti gli orari e coincidenze).

Giorno 9 (3)

Io, il buon Michele  e l’argentino decidiamo di percorrere l’ultima Valle che ci manca per finire il W Trekking del Parco del Paine, la Valle Ascencio.
Dopo poco più di un ora arriviamo al Refugio Chile dove c’è un sacco di gente (alcuni a piedi altri a cavallo) e più che un sentiero di montagna sembra la processione della Madonna a Leffe.
Il ritmo è molto blando e in queste condizioni si perde molto la magia della montagna.
La nostra agilità e conoscenza della montagna ci permette di  avanzare belli decisi e aggressivi soprattutto nell’ultima parte che si inerpica per bene dove alla fine un bel lago di acqua glaciale anticipa la bellissima vista delle torri.
dav
Il forte vento e il freddo ci hanno invitato caldamente al rientro in base tenda lasciandoci comunque un gran ricordo di questa Valle anche grazie alla condivisione delle fatiche con tanta gente soprattutto un simpatico ragazzo TEDESCO di nome Paul che a fine giornata si unirà a noi come un apostolo per l’ultima cena FAI DA TE A BASE DI RISO RISO RISO e per finire ancora ancora un po di RISO.
bdr
Alla fine iniziano i primi sintomi della “saudade” da viaggio ricordando i bei momenti e i posti incantevoli visi insieme in queste due settimane e fantasticare su nuove mete da visitare ed esplorare.

Giorno 10/11/12

Una celebre canzone dei Negrita, “gioia infinita”, parlava di come il ritorno da un viaggio porti addosso mal di testa e mal d’anima..

Come potrebbe essere diverso??
Come dovrebbe essere in ogni viaggio, in ogni terra perlustrata, in ogni cultura scoperta lasciamo un pezzo di noi per acquisire qualcosa.
Nel viaggio di ritorno dal parco del Paine (Chile) abbiamo un sacco di tempo per pensare e per ricordare cosa si è fatto è cosa ci è stato regalato in dono.
EL CHALTEN: con le sue fantastiche vette FitzRoy e Cerro Torre ci hanno regalo panorami mistici e colori sublimi.
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EL CALAFATE: con il suo fantomatico Perito Moreno, con i suo movimento e scosse forti all’anima che nessuno scorderà più.
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PARQUE TORRES DEL PAINE: con il suo “W trekking” che ci ha permesso di staccare completamente dal mondo. Le sue valli, i suoi laghi, i suoi profumi.
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qualche dato:
2 nazioni calpestate (Argentina e Chile)
4 città visitate
130 km percorsi a piedi
15 montagne osservate
7 valli percorse
6 in ghiacciai ammirati
10 gli animali avvistati (picchio, condor, Aquila, volpe delle Ande …)
50 le birre bevute a fine giornata
Ma non solo…
Ci portiamo a casa anche qualcosa di speciale.
Ci portiamo dietro quei sorrisi, le parole, gli sguardi, i visi delle persone conosciute sul cammino in una terra che ha molte delle sfaccettature latine proprie della nostra terra.
L’accoglienza, la calorosità degli argentini fa sentire quell’oceano  che ci separa da casa molto più piccolo.
“La felicità è nulla, se non condivisa”.
Vorrei ringraziare i miei compagni di viaggio Maurizio e Michele che se non fosse per loro molto probabilmente non avrei fatto questo viaggio e Juan Peligro, amico argentino ritrovato oltre oceano.
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Ringrazio la ditta SITIP nello specifico (Paola) per avermi dato l’opportunità di vestire i loro capi e coprirmi dal freddo e dai rigidi venti Patagonici.
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bene, ora che la fiesta è andata.. brindo a voi e a questa vita.. pace, amore e gioia infinita
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Michele Gritti

Fine.
Articolo scritto da: Michele Gritti
Foto di: Michele Gritti

 

4 pensieri su “A spasso per la Patagonia…

  1. Sig. Gritti già… Viaggiando alla scoperta di posti nuovi … si trova il continente in noi stessi…
    Non smetta mai di fare della propria vita ciò che desidera.
    Complimenti per il diario…

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